Utilizzo del credito d’imposta in compensazione orizzontale

Utilizzo del credito d’imposta in compensazione orizzontale

Tutte le possibilità di utilizzo del credito d’imposta proveniente dai bonus edilizi in compensazione orizzontale, anche in presenza di debiti con l’erario

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Una delle maggiori curiosità in merito al credito d’imposta è il suo utilizzo in compensazione tramite il modello F-24. In questo caso ci riferiamo soprattutto a quella che viene definita come compensazione orizzontale ovvero alla possibilità di utilizzare un credito per compensare un debito relativo a imposte di natura diversa. Quello che stiamo cercando di dire è che, chiunque sia in possesso di questi crediti, sostanzialmente può utilizzarli per regolare la propria posizione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.

Una possibilità questa a dir poco eccezionale, sia per i privati ma che per le imprese che si trovano a dover pagare ogni anno cifre a dir poco importanti di imposte. Ancora più eccezionale visto che il Decreto Rilancio prevede i contribuenti possano usufruire di questa possibilità anche in presenza di debiti erariali maggiori di 1500 euro.

Cerchiamo di esaminare i dettagli di quanto appena affermato qui di seguito.

Il Decreto Rilancio in breve

Delle misure contenute nel Superbonus 110% abbiamo già avuto modo di parlare approfonditamente in queste pagine (come qui). In particolare, qui di seguito riportiamo riportiamo gli aspetti più salienti per comodità.

Il Decreto Rilancio introduce delle detrazioni per l’efficientamento energetico e sismico degli edifici che ammontano al 110% della spesa sostenuta. Gli interventi che possono dare luogo a questa detrazioni sono suddivisi in due categorie interventi trainanti e trainati. La suddivisione sta ad indicare che gli interventi trainati possono essere effettuati solo in concomitanza di interventi trainanti che pertanto sono più invasivi.

Sconto in fattura e cessione del credito

Coloro che effettuano questi interventi, invece che ottenere una detrazione del 110% possono anche decidere di optare:

  • per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati. In questo caso il fornitore consenziente, recupera il contributo anticipato, sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante nel proprio cassetto fiscale;
  • per la cessione di un credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante, ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successive cessioni.

In entrambi i casi, il credito d’imposta può essere ulteriormente ceduto fino ad un massimo di tre volte (D.L. 13/2022) a: 

  • banche e intermediari finanziari iscritti all’albo;
  • società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all’albo;
  • imprese di assicurazione autorizzate.

In questa sede è però opportuno precisare anche che qualora i soggetti che realizzano i lavori optino per lo sconto in fattura, sarà il fornitore che ha realizzato materialmente gli interventi a maturare il credito d’imposta pari alla detrazione spettante nel proprio cassetto fiscale.

A questo punto il fornitore, come ad esempio noi di Valore Energia, potrà: 

  • Cedere questo credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione da parte di questi soggetti se non verso anche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario, imprese di assicurazione per un massimo di due volte;
  • Cedere il credito per un massimo di 2 volte a favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario, imprese di assicurazione.

L’utilizzo del credito d’imposta in compensazione in F-24

A questo punto è venuto il momento di spiegare l’utilizzo dei crediti d’imposta in compensazione orizzontale tramite il modello F-24. Precisiamo subito che la possibilità di utilizzo dei crediti d’imposta non riguarda solamente i crediti d’imposta derivanti dal Superbonus 110% ma anche quelli derivanti dagli altri bonus edilizi come il bonus casa, gli ecobonus ecc.

Acquistare o utilizzare questi crediti fiscali significa poter regolare la propria posizione nei confronti dell’erario portandolo a compensazione con il modello F-24. Possono essere utilizzati così i crediti:

  • Irpef;
  • Ires;
  • Irap.
  • tutti gli altri crediti compensabili tramite il modello F24 ordinario.

Il limite annuo di crediti compensabili per il 2022 è di 2 milioni di euro (art. 72 Legge n. 234/2021).

In ogni caso è bene precisare che il credito d’imposta è utilizzato con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione. In questo modo è possibile utilizzare la quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno in corso spalmandola negli anni successivi senza poter però essere chiesta a rimborso.

La compensazione in presenza di debiti fiscali

L’art. 31, comma 1, del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 bloccava l’utilizzo in compensazione dei crediti fiscali in presenza di debiti fiscali che ammontano almeno a 1500 euro. Un divieto che però riguardava solamente la compensazione orizzontale. Tuttavia oggi non è più così.

L’articolo 122 del decreto Rilancio, prevede espressamente che, ai crediti d’imposta leggi alle detrazioni cedibili:

“non si applicano i limiti di cui all’articolo 31, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”.

Questo significa quindi che il fatto che una persona fisica abbia dei debiti erariali scaduti non comporta il blocco all’utilizzo del credito d’imposta legato alle detrazioni cedibili. Una previsione che non riguarda solamente la prima cessione, ma anche tutte le successive, ovvero le altre due.

I vantaggi del credito d’imposta

Dopo aver spiegato brevemente i vari metodi di utilizzo del credito d’imposta in compensazione orizzontale cerchiamo di ricapitolare perché acquistare dei crediti d’imposta potrebbe convenirti:

  • Acquistare un credito d’imposta significa realizzare un guadagno certo. Il punto è che solitamente i crediti d’imposta sono venduti ad un importo inferiore rispetto al loro reale valore. Ad esempio, puoi acquistare un credito d’imposta del valore di 100.000 euro, a 87.000 euro guadagnando di fatto 13.000 euro.
  • Abbattere il carico fiscale maniera legale. Come abbiamo spiegato prima, il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione orizzontale tramite il modello F-24. Acquistare un credito d’imposta ad un importo inferiore rispetto al suo reale valore significa quindi di fatto pagare meno tasse!
  • Investimento sicuro. L’articolo 121 del DL Rilancio, commi 5,6 e 7, stabilisce che eventuali violazioni di norme e requisiti sono a carico del beneficiario della detrazione. Questo significa che Fornitori e cessionari rispondono solamente quando venga provato il loro concorso di colpa nella nascita del credito, oppure per l’utilizzo del credito in modo irregolare.

Clamoroso dietrofront: arriva il blocco della cessione del credito da parte del governo Meloni!

Con il Decreto Legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è arrivato il tanto temuto “Blocco della cessione del credito”. Ma cosa significa? Perché si è arrivati a tanto?

Leggi tutto quello che devi sapere sullo sto alla cessione del credito qui!

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