Alimentare il condizionatore con fotovoltaico: conviene davvero?

Alimentare il condizionatore con fotovoltaico: conviene davvero?

Alimentare il condizionatore con fotovoltaico è un’ottima soluzione per risparmiare sulle bollette!

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E’ oramai diventato quasi impossibile non ricorrere al condizionatore per trovare un po’ di sollievo dalla calura estiva. E questo è vero sia in casa che negli ambienti di lavoro, così come all’interno degli uffici nelle pubbliche amministrazioni. Se fino a qualche anno fa i condizionatori erano considerati non indispensabili, negli ultimi anni i loro motori sono comparsi come funghi sui muri esterni di molti palazzi.

Tuttavia, se il condizionatore è uno degli elettrodomestici più utilizzati durante l’estate, è anche vero è che è uno di quelli che, energeticamente parlando, consuma di più. I condizionatori d’aria infatti assorbono tantissimo nonostante il miglioramento delle prestazioni li abbia portato alcuni loro modelli in classe A+++.

Proprio per evitare delle vere e proprie salassate in bolletta alimentare il condizionatore con il fotovoltaico potrebbe essere un’ottima soluzione. In ogni caso ti consigliamo anche la lettura di questo articolo. L’energia che si ricava dai pannelli solari infatti raggiunge il suo picco durante le ore centrali della giornata, quelle più calde. In questo modo potremo sfruttare appieno la potenza del sole per alimentare il condizionatore con il fotovoltaico senza prelevare corrente dalla rete di distribuzione nazionale.

Abbiamo chiesto ai nostri tecnici esperti di cercare di spiegare meglio la questione in modo da aiutarci a capirne di più.

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Cosa influisce sul consumo di un condizionatore?

Per capire se davvero conviene alimentare un condizionatore con un fotovoltaico, dobbiamo innanzitutto capire quanto consuma un condizionatore. Per farlo dobbiamo tenere in considerazione un serie di fattori:

  • Potenza del condizionatore. Ovviamente maggiore sarà la potenza (che si esprime in Btu, British Thermal Unit), più alto sarà il loro consumo. tanto per fornire qualche esempio i modelli più utilizzati sono da 9000 o 12000 Btu e riescono a raffreddare aree comprese tra i 15 ed i 45 mq;
  • Temperatura all’interno ed all’esterno della casa. In questo modo potrai calcolare anche la differenza tra le due;
  • I gradi che vogliamo raggiungere all’interno della nostra abitazione. Ovviamente, maggiore sarà la differenza tra la temperatura all”nterno dell’ambiente rispetto a quella che vogliamo raggiungere, maggiore sarà lo sforzo, ed il consumo del condizionatore
  • La tecnologia del condizionatore tenendo presente che modelli ON-OFF consumano di più rispetto agli inverter. Questi ultimi infatti lavorano costantemente abbassando il consumo quando raggiungono la temperatura desiderata. Quelli On-Off invece accendono il proprio motore e lo spengono solamente quando raggiungono la temperatura desiderata riaccendendosi, in un loop infinito, non appena si discosta dal valore selezionato.

Come calcolare il consumo di un condizionatore

A questo punto, per capire effettivamente quanto si consuma e quindi capire se conviene alimentare un condizionatore con fotovoltaico potresti eseguire questa semplice procedura:

  1. Spengi condizionatori e segna l’assorbimento di corrente che risulta dal contatore;
  2. Accendi i condizionatori ed aspetta 30 minuti;
  3. Segna il consumo dopo aver aspettato questi 30 minuti e calcola la differenza tra i due valori.

In questo modo saprai quanto consuma con esattezza il vostro condizionatore ed avrai a disposizione dei dati per dimensionare il tuo impianto fotovoltaico con il quale alimenterai anche il condizionatore. Ovviamente dovrete anche tenere conto del consumo degli altri elettrodomestici per avere una valutazione efficace dei vostri consumi.

Alimentare un condizionatore con un fotovoltaico

Il consumo di un condizionatore di solito si aggira intorno ai 400-500 watt. Considerando che però si installano almeno due o 3 split, il consumo totale potrebbe aggirarsi intorno agli 1,5Kw.

Un impianto fotovoltaico da 3 kw quindi durante una giornata assolata di giugno-luglio-agosto-settembre inizia a produrre 1,5-2 kw ad inizio mattino e fine sera e 2,5/3 kw in pieno sole. Pertanto, a queste condizioni, alimentare un condizionatore con un fotovoltaico, è ampiamente fattibile oltre che economicamente conveniente.

Non solo avresti una notevole riduzione dei costi della bolletta ma potresti anche usufruire degli incentivi fiscali per l’acquisto di pannelli solari. Incentivi che prevedono una detrazione del 50% che non ti vincola ad effettuare interventi di ristrutturazione edilizia. Inoltre sono previsti anche dei bonus condizionatori 2023 che ti permetteranno di risparmiare ulteriormente sul loro acquisto!

Alimentare un condizionatore con il fotovoltaico in estate ed in inverno

Abbiamo visto quindi che alimentare un condizionatore con il fotovoltaico, non solo è possibile, ma permette anche di risparmiare sulla bolletta elettrica. Tuttavia di impianti a pannelli solari ne esistono di svariate dimensioni e tipologie.

Per questo motivo ci pare ovvio aggiungere che per alimentare i condizionatori, d’estate, non è necessario un impianto con batteria di accumulo. Non serve infatti energia da stoccare dal momento che generalmente il condizionatore d’aria consumerà energia nelle ore più calde della giornata, le stesse in cui il fotovoltaico riuscirà a produrre più energia. In sostanza quindi, per alimentare un condizionatore con il fotovoltaico, va benissimo un impianto on-grid.

Il ragionamento che abbiamo fatto qui sopra, è un ragionamento valido anche, per la stagione invernale se abbiamo deciso di installare condizionatori d’aria che riscaldano in pompa di calore. Ovviamente però le conclusioni del ragionamento sono diverse. 

In inverno infatti, le ore in cui abbiamo più bisogno di riscaldarci sono quelle notturne serali, ovvero quando non c’è il sole. Inoltre, se abbiamo bisogno di calore durante il giorno, dobbiamo considerare che il minor irraggiamento della superficie dei pannelli si tradurrà in un minor produzione di energia degli stessi. In questo caso quindi, la soluzione migliore potrebbe essere rappresentata da un impianto off-grid che usi delle batterie di accumulo per stoccare l’energia prodotta in eccesso.

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