
Il Governo propone nuove modifiche alla cessione del credito
Superbonus: governo propone cessione crediti più ampia tramite un emendamento del DL aiuti
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Il decreto Aiuti in discussione in questi giorni in Parlamento contiene un emendamento particolare che prevede nuove modifiche alla cessione del credito. L’emendamento fa scalpore perché a proporlo sarebbero state proprio le commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Tali commissioni avrebbero quindi recepito ì i vari malumori delle imprese ed associazioni di categoria che si trovano in forte difficoltà da oramai troppo tempo.
Le modifiche alla cessione del credito contenute nell’emendamento prevedono che:
“le banche e le società appartenenti a gruppi bancari potranno cedere sempre il credito a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente”.
Tale modifica, se approvata, supererebbe quelle contenute nel DL del 17 maggio 2022 in base al quale le banche potevano cedere solo a “clienti professionali”.
Abbiamo cercato quindi di fare il punto della situazione su queste modifiche cessione del credito qui di seguito cercando di spiegare meglio in cosa consistono. Nel farlo abbiamo anche ritenuto opportuno ricapitolare un po’ l’evoluzione della normativa del Superbonus che ha esteso in maniera massiccia il meccanismo della cessione del credito.
L’evoluzione della cessione del credito d’imposta
Per comprendere appieno di cosa stiamo parlando, è necessario ricapitolare brevemente quelle che sono state le modifiche che il meccanismo della cessione del credito d’imposta. Modifiche che si sono susseguite ad un ritmo forsennato dopo l’approvazione del DL Rilancio ma che non hanno contribuito a semplificare la situazione. Ogni volta infatti non hanno fatto altro che rendere più complicato il sistema e provocato paralisi economiche che le imprese stanno ancora cercando di superare.
Il primo provvedimento normativo che ha introdotto le limitazioni è stato il Decreto Antifrode in vigore dal 12 novembre (poi confluito nella Legge di Bilancio 2022). Subito dopo c’è stato il Sostegni Ter del 27 gennaio 2022 (definito anche Antifrode Bis) che ha limitato la cessione del credito ad una sola volta. Tuttavia, l’unica cessione del credito ha attirato diverse contestazioni, tanto che il governo è dovuto tornare quasi subito sui suoi passi. D’altronde tale norma avrebbe provocato il fallimento delle molte società che nel frattempo avevano approfittato del Superbonus per lavorare.
Il Governo con il Decreto-legge correttivo del 25 febbraio 2022, n. 13 è quindi tornato indietro ripensando quanto stabilito inizialmente con il Sostegni-Ter in materia di cessione crediti Bonus Edilizi. Il risultato è stata una nuova disciplina che ha allentato la stretta (inizialmente prevista una sola cessione) consentendo due ulteriori cessioni, oltre alla prima.
A questo punto c’è attesa attorno all’approvazione del DL Aiuti ed agli emendamenti che ha raccolto in questi con nuove modifiche cessione del credito d’imposta. In particolare, la nuova cessione crediti estesa sarebbe estesa a tutte le partite Iva nell’ambito delle 4 cessioni consentite dalla norma. La cessione quindi sarebbe allargata a tutti purché i soggetti verso cui si cederà il credito non siano consumatori.
Le nuove modifiche cessione del credito nel DL Aiuti
A questo punto proviamo a capire in cosa consisterebbero queste modifiche alla cessione del credito contenute nell’emendamento del DL Aiuti.
La modifica più importante è quella che prevede che le banche e le società appartenenti a gruppi bancari potranno cedere sempre i crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi, tra questi il superbonus 110%. Questi soggetti potranno però cedere il credito d’imposta solo a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti “retail”. L’importante è che questi soggetti abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente ovvero la banca capogruppo.
La proposta di modifica supera quanto attualmente disposto che limita la cessione unicamente in favore dei propri correntisti. Questi soggetti infatti sarebbero solamente quelli con dei conti presso la banco capogruppo che solitamente li definisce come clienti professionali.
Commissione banche avvia indagine su cessioni
In attesa che questo emendamento sia convertito in legge, cosa che dovrebbe avvenire proprio in questi giorni, la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha fatto la sua mossa. Prendendo atto dei numerosi esposti ricevuti ha avviato un’inchiesta sulle cessioni dei crediti. In un comunicato rilasciato dall’Ufficio di Presidenza della Commissione parlamentare possiamo infatti leggere:
«A seguito di numerose segnalazioni ed esposti ricevuti, l’Ufficio di Presidenza della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario ha deliberato di inviare alle principali banche significant nazionali un questionario per verificare l’operatività del sistema bancario italiano. L’indagine conoscitiva avviata riguarda i crediti relativi al Superbonus 110% e ad altri bonus oggetto delle normative che si sono susseguite negli ultimi anni».
Nel frattempo anche Confartigianato è intervenuta segnalando che il blocco della cessione dei crediti d’imposta dovuto alle continue modifiche della normativa, non ha fatto altro che generare sempre più danni al settore della riqualificazione energetica. In particolare:
“Con 5.175 milioni di euro incagliati nei cassetti fiscali delle imprese – di cui 3.684 milioni (il 71,2%) per il superbonus e 1.491 milioni (28,8%) per gli altri bonus edilizi – la loro inesigibilità costerebbe la perdita di 46.912 addetti nelle micro e piccole imprese». Sempre secondo Confartigianato, questo blocco dei crediti potrebbe ridurre del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno».
MOdifiche cessione del credito necessarie per la sopravvivenza della misura
La situazione del Superbonus 110% è quindi ancora una volta incerta ed ingarbugliata. Ancora una volta le imprese del settore edilizio e bancario si trovano a dover attendere nuove modifiche alla cessione del credito per capire come andare avanti. La solita storia che oramai si ripete da due anni e che non accenna a trovare una soluzione duratura e che accontenti la maggior parte degli operatori.
Riusciranno le modifiche cessione del credito previste nel DL Aiuti a normalizzare la situazione? Probabilmente, e ad ancora una volta, purtroppo no. Tra l’altro, la situazione appare anche più tragica di quello che è ancora visto che all’orizzonte non si fanno attendere le dichiarazioni del governo che non vogliono prorogare il Superbonus 110%. Inoltre c’è anche da considerare il fatto che i fondi dedicati alla misura sono già esauriti (ne parliamo qui) e che quindi molte banche hanno smesso di acquistare i crediti d’imposta provocando l’ennesima, nuova, paralisi del settore.
Nel frattempo però non possiamo fare altro che aspettare l’approvazione del DL aiuti e capire se ci saranno novità in merito.
Con il Decreto Legge n. 11 del 16 febbraio 2023 è arrivato il tanto temuto “Blocco della cessione del credito”. Ma cosa significa? Scoprilo qui!