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Superbonus e cessione del credito nel 2024: nuovi chiarimenti dal MEF

Ecco i nuovi chiarimenti da parte del MEF dopo le parole del ministro Giorgetti e del consigliere Zanetti, in merito a interventi ammessi, aliquote di detrazione previste e deroghe al divieto di cessione

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Recenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e del consigliere Enrico Zanetti hanno portato nuovi chiarimenti sul Superbonus 2024 e cessione del credito. Queste informazioni sono cruciali per te che miri a un futuro più sostenibile e desideri ridurre i costi energetici della tua abitazione.

Superbonus e cessione del credito 2024: le parole del MEF delineano un quadro più chiaro per i contribuenti. Ecco i punti salienti:

  • Interventi Ammessi: Il Superbonus continuerà a supportare una vasta gamma di interventi di efficientamento energetico.
  • Aliquote di Detrazione: Le aliquote previste per il 2024 sono state confermate, permettendoti di programmare con certezza gli investimenti nel rispetto delle nuove percentuali di detrazione.
  • Deroghe al Divieto di Cessione: Nonostante i recenti paletti (ne parliamo qui), sono state confermate alcune deroghe che permettono la Cessione del credito d’imposta superbonus 2024 in casi specifici.

Sei pronto a fare il prossimo passo verso un’efficienza energetica ottimale?

Prosegui nella lettura per approfondire o compila il modulo contatti qui sotto per una consulenza gratuita. Resta aggiornato con noi sulle evoluzioni del Superbonus e Cessione del credito d’imposta 2024 e inizia a trasformare la tua casa in un modello di sostenibilità.

Superbonus e Cessione del Credito: Interventi Ammessi e Deroghe nel 2024

Il Superbonus e la cessione del credito rappresentano due pilastri fondamentali per te che punti a un futuro energetico più sostenibile. Nel 2024, queste agevolazioni continuano a essere fondamentali per chi, come te, è determinato a ridurre i costi energetici e a investire in un’abitazione più verde. Ecco le informazioni essenziali che devi conoscere in merito a interventi ammessi, aliquote di detrazione e deroghe:

  1. Interventi Ammessi: La gamma di interventi che beneficiano del Superbonus rimane molto ampia spaziando da interventi di riqualificazione energetica sia da un punto di vista impiantistico che edilizio.
  2. Aliquote di Detrazione: Per il 2024, le aliquote di detrazione per gli interventi Superbonus sono state confermate. Questo ti permette di pianificare con precisione i tuoi investimenti.
  3. Deroghe al Divieto di Cessione: Nonostante le restrizioni recenti, esistono deroghe specifiche che consentono la cessione del credito d’imposta superbonus 2024 in determinate situazioni.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato:

«Non abbiamo fatto nessun intervento sul Superbonus in manovra. I lavori devono essere completati entro la fine dell’anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura».

Queste parole sono state seguite dalle precisazioni del consigliere Enrico Zanetti che ha affermato:

«…chi sta facendo lavori al 110% con sconto in fattura non avrà proroghe del 110% per la parte di spese che andrà a sostenere nel 2024, ma potrà sostenerle con sconto in fattura al 70%, come da legislazione attualmente vigente».

Tuttavia, le dichiarazioni hanno generato incertezze nel settore, come evidenziato da alcuni deputati in Commissione Finanze alla Camera. L’industria attende con ansia la definizione del testo della prossima legge di bilancio superbonus 2024.

In risposta, il sottosegretario all’Economia Lucia Albano ha chiarito che per il 2024 è confermata l’applicazione dello sconto in fattura e della cessione dei crediti per gli interventi Superbonus con aliquota al 70%, già ammessi in deroga al divieto di cessione e sconto.

Superbonus 2024: Le Aliquote di Detrazione e la Cessione del Credito

A questo punto prendiamo in esame cosa è necessario sapere sulle aliquote di detrazione e sulla cessione del credito d’imposta superbonus 2024:

  1. Aliquota del 70%: Questa aliquota si applica ai condomini e alle persone fisiche per gli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari, anche se di unico proprietario o in comproprietà. Inoltre, beneficiano di questa aliquota le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale.
  2. Aliquota del 110%: Una percentuale più elevata è riservata per gli interventi su edifici residenziali o unità immobiliari danneggiati da eventi sismici, in aree dove è stato dichiarato lo stato di emergenza. Anche le organizzazioni non lucrative che offrono servizi socio-sanitari assistenziali possono accedere a questa aliquota per i lavori negli immobili adibiti a strutture sanitarie.

La cessione del credito e lo sconto in fattura rimangono strumenti chiave per facilitare questi interventi. Nonostante le variazioni, il superbonus e cessione del credito 2024 continuano a rappresentare un incentivo importante per l’efficientamento energetico degli edifici.

Decreto Cessioni: Deroghe al Divieto nel 2024

A partire dal 17 febbraio 2023, le regole per il Superbonus sono cambiate. La normativa prevedeva infatti che i beneficiari potessero usufruire della detrazione direttamente in dichiarazione dei redditi, ripartita su più anni. Tuttavia, sono state introdotte delle importanti deroghe che permettono di continuare a beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito d’imposta. Ecco le informazioni essenziali che devi conoscere:

  1. Per interventi già avviati: Se alla data del 16 febbraio 2023 hai già presentato la CILA o la delibera assembleare per i lavori, puoi ancora optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
  2. Per specifici soggetti e situazioni: Se rientri nelle categorie IACP, cooperative, organizzazioni non lucrative, di volontariato, o associazioni di promozione sociale e hai iniziato gli interventi entro il 16 febbraio 2023, la deroga si applica anche a te.
  3. Per danni da eventi calamitosi: Se il tuo immobile è stato danneggiato da eventi sismici o meteorologici e rientra nelle zone per cui è stato dichiarato lo stato di emergenza, puoi beneficiare delle deroghe al divieto di cessione del credito.

Queste deroghe sono cruciali per chi ha già programmato interventi di efficientamento energetico e si aspetta di poter usufruire delle agevolazioni previste. Valore Energia è qui per supportarti in questo percorso, offrendoti soluzioni personalizzate e assistenza per massimizzare i benefici fiscali.

Compila il modulo contatti per essere ricontattato dal nostro staff. Riceverai una consulenza gratuita e resterai aggiornato sulle ultime novità riguardanti il Superbonus e la cessione del credito d’imposta 2024. Non perdere l’opportunità di rendere la tua casa più verde e di risparmiare sulle bollette energetiche. Affidati a Valore Energia per un futuro sostenibile e conveniente.

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Cessione del credito superbonus 2024: nessuna modifica

Cessione del credito superbonus 2024 e sconto in fattura: nessuna modifica alle regole nel DDL di Bilancio approvato dal Governo. Chi potrà accedere ai crediti dal 1° gennaio prossimo?

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Con l’avvicinarsi del nuovo anno, la Cessione del credito superbonus 2024 si conferma un argomento caldo per chi, come te, mira a un futuro più sostenibile e attento al risparmio energetico. La nuova Legge di Bilancio 2024 (ne parliamo qui), delineata nel Consiglio dei Ministri del 16 ottobre, stabilisce che non ci saranno cambiamenti nelle regole relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura per il superbonus. Questo significa che, dal 1° gennaio 2024, potrai continuare a beneficiare delle stesse opportunità già conosciute.

Le modalità attuali, descritte nell‘articolo 121 del decreto Rilancio, rimarranno valide sia per i crediti accumulati che per le eccezioni previste dal decreto Blocca Cessioni. Questa continuità normativa è una notizia positiva per te che stai pianificando interventi di efficientamento energetico: potrai procedere con sicurezza, sapendo che le agevolazioni a cui avevi pensato non subiranno stravolgimenti.

Chi potrà accedere ai crediti dal 1° gennaio prossimo? La risposta è semplice: chiunque abbia già maturato crediti o rientri nelle eccezioni previste. Questo è il momento ideale per valutare i tuoi progetti di ristrutturazione e miglioramento energetico della tua abitazione.

Non perdere l’occasione di migliorare l’efficienza energetica della tua casa, riducendo il costo delle bollette e contribuendo alla salvaguardia del pianeta. Ti invitiamo a proseguire nella lettura per scoprire tutti i dettagli o, se desideri una consulenza personalizzata, a compilare il modulo contatti in fondo alla pagina.

Cessione del Credito Superbonus: Cosa Cambia nel 2024? Nessuna Novità nel DDL di Bilancio

Sei pronto a scoprire le dinamiche della Cessione del credito superbonus 2024? Bene, perché il disegno di Legge di Bilancio per il prossimo anno non presenta sorprese in merito. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che le regole per la cessione del credito e lo sconto in fattura rimarranno invariate. Durante la conferenza stampa del 16 ottobre, il Ministro ha chiarito:

“Lo sconto in fattura noi lo abbiamo già abolito da febbraio, ciononostante la dinamica del superbonus continua imperterrita al ritmo di 3 miliardi di maggiore spesa all’anno.”

Ecco un elenco di ciò che devi sapere per il 2024:

  • Le regole attuali rimangono in vigore, come stabilito dall’articolo 121 del decreto Rilancio.
  • Il decreto Blocca Cessioni, DL 16/2023, ha imposto limitazioni dal 17 febbraio scorso, ma con eccezioni significative:
    • Enti del Terzo settore, ONLUS e cooperative;
    • Edilizia popolare, IACP;
    • Sismabonus cratere;
    • Edilizia libera, con bonifici precedenti al 17 febbraio o con autodichiarazione;
    • Bonus barriere, per la rimozione di barriere architettoniche con detrazione al 75%.

Il Ministro ha poi aggiunto:

“I lavori devono essere evidentemente completati entro la fine dell’anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura, sennò parte un meccanismo che è quello delle detrazioni, senza la possibilità dello sconto in fattura o della cessione. Fatto salvo ovviamente quelli maturati in precedenza.”

Per il 2024, quindi, potrai accedere alla Cessione del credito d’imposta superbonus 2024 se hai già avviato i lavori. La sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, ha confermato durante un’interrogazione parlamentare che le opzioni di fruizione indiretta rimangono valide per i casi previsti dall’articolo 2 del decreto Blocca Cessioni.

In conclusione, se stai pianificando di rendere la tua casa più efficiente e sostenibile, le opportunità offerte dal superbonus 2024 sono ancora a tua disposizione.

Cessione del Credito Superbonus: Per Chi Continua la Cessione del Credito nel 2024

Sei tra coloro che stanno considerando di migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione?

Bene, la Cessione del credito superbonus 2024 potrebbe essere ancora un’opzione per te. Ecco chi potrà beneficiare di questa opportunità nel 2024:

  1. Contribuenti con CILA presentata: Se alla data del 16 febbraio hai già presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) per interventi su edifici diversi dai condomini, puoi continuare a usufruire della cessione del credito.
  2. Condomini con delibera e CILA: I condomini che hanno adottato la delibera assembleare per l’esecuzione dei lavori e presentato la CILA entro la stessa data, mantengono l’accesso alla cessione del credito.
  3. Interventi su edifici da ricostruire: Se hai presentato la richiesta per l’acquisizione del titolo abilitativo per gli interventi di demolizione e ricostruzione degli edifici, la cessione del credito è ancora percorribile.

Inoltre, se i tuoi interventi riguardano immobili danneggiati da eventi calamitosi nelle Marche dal 15 settembre 2022, ecco le categorie che possono proseguire con la cessione del credito:

  • IACP (Istituti Autonomi Case Popolari);
  • Cooperative a proprietà indivisa;
  • Organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
  • Organizzazioni di volontariato;
  • Associazioni di promozione sociale.

Il Futuro della Cessione del Credito e dello Sconto in Fattura

Il Superbonus 2024 si appresta a vivere una nuova fase. Se stai pensando di migliorare l’efficienza energetica della tua casa, è essenziale comprendere come la Cessione del credito 2024 e lo sconto in fattura si evolveranno. Ecco i punti chiave:

  • Ridimensionamento del Superbonus: Il decreto Aiuti quater ha ridotto l’aliquota dal 110% al 90% per il 2023, con requisiti più stringenti per le villette o unifamiliari.
  • Blocco della Cessione del Credito: Il decreto Blocca Cessioni del 16 febbraio ha imposto un blocco generalizzato all’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura.
  • Divieto di Acquisto dei Crediti: Le Regioni non possono più acquistare i crediti, con sviluppi legislativi regionali che permettono l’acquisto solo alle società partecipate dagli enti stessi.
  • Controllo degli Effetti sui Conti Pubblici: Questi interventi mirano a limitare l’accesso all’agevolazione per monitorare l’impatto sulle finanze statali.
  • Monitoraggio dell’ENEA: Al 30 settembre, l’agevolazione ha raggiunto i 88 miliardi di euro di investimenti.
  • Tassazione delle Plusvalenze: La Legge di Bilancio 2024 prevede una tassazione sulle plusvalenze in caso di vendite entro cinque anni dalla fine dei lavori.

Queste modifiche delineano un Superbonus più circoscritto e focalizzato, con l’obiettivo di ottimizzare l’efficacia dell’incentivo e il suo impatto sul bilancio nazionale.

Sei interessato a saperne di più o hai bisogno di una consulenza personalizzata?

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Legge di Bilancio 2024 Superbonus: tutte le novità in arrivo

Scopri come la Legge di Bilancio 2024 rivoluzionerà il Superbonus e cosa significano queste novità

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La Legge di Bilancio 2024 si appresta a introdurre cambiamenti significativi per il Superbonus, visto che ha già iniziato il suo percorso legislativo. Queste modifiche promettono di essere al centro di accese discussioni parlamentari, come del resto è oramai consuetudine attorno a questo argomento.

Ma cosa comporterà esattamente questa Legge di Bilancio 2024 Superbonus?

Le novità previste potrebbero includere:

  • l’ampliamento o la riduzione delle categorie di beneficiari,
  • la riduzione delle percentuali di detrazione
  • l’introduzione di procedure semplificate per l’accesso agli incentivi.

Tuttavia, al momento, le indiscrezioni riguardano solamente novità su:

  • plusvalenze sugli immobili,
  • aumento della ritenuta per bonus edilizi e bonifici parlanti,
  • verifiche sulle rendite catastali.

Questo significa che l’installazione di impianti fotovoltaici, con o senza batterie di accumulo, e sistemi di riscaldamento e climatizzazione eco-compatibili potrebbe diventare ancora più conveniente per i proprietari di case e appartamenti.

Mentre la bozza del Superbonus 2024 procede verso la sua approvazione definitiva, è essenziale rimanere informati sulle opportunità che questa può offrire. Continua a leggere per scoprire come potresti beneficiare delle nuove misure e come Valore Energia può assisterti nel trasformare la tua abitazione in un modello di efficienza energetica e sostenibilità.

Introduzione al Superbonus 2024

Il Superbonus è, o almeno era, una grande opportunità per chiunque volesse rendere casa propria più efficiente e risparmiare sulle bollette. È un incentivo che ti permette di ottenere fino al 110% di detrazione fiscale per i lavori di efficientamento energetico e si simico della tua casa.

Qui di seguito proviamo a ripercorrerne brevemente la storia e gli sviluppi fino al 2024:

Storia e Sviluppi del Superbonus

Il Superbonus 110%, introdotto con il DL Rilancio nel 2020, ha segnato una svolta nell’efficientamento energetico degli edifici in Italia. Questa misura ha permesso a te, come a molti cittadini italiani, di investire in tecnologie green, riducendo drasticamente i costi energetici. Ripercorriamo insieme le tappe di questa importante evoluzione normativa:

  1. DL Rilancio: Nel maggio 2020, il Decreto Rilancio ha lanciato il Superbonus, una detrazione fiscale del 110% per interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico.
  2. Credito d’imposta: Inizialmente, era possibile convertire la detrazione in un credito d’imposta cedibile a terzi, favorendo la liquidità immediata.
  3. Decreto Agosto: Pochi mesi dopo, il Decreto Agosto ha introdotto modifiche, ampliando gli ambiti di applicazione del Superbonus.
  4. Milleproroghe: Con il Decreto Milleproroghe, si sono avute proroghe e specifiche su come e quando utilizzare il credito d’imposta.
  5. Legge di Bilancio 2021: Ha introdotto limitazioni sull’uso del Superbonus, in particolare per le seconde case.
  6. Blocco e ripartenza: Nel corso del 2021 e 2022, si sono susseguiti momenti di incertezza con il blocco e successiva ripartenza della cessione del credito, creando non poche difficoltà per le imprese e i privati.
  7. Legge di Bilancio 2022: Ulteriori restrizioni e chiarimenti hanno segnato questa fase, con l’introduzione di nuovi limiti e requisiti per l’accesso al bonus.
  8. Decreto blocca cessioni del credito d’imposta 2023: con questo decreto di fatto si blocca la possibilità di cedere il credito d’imposta a terzi e quindi la possibilità di ottenere liquidità per le imprese. Rimane attiva invece la detrazione in 10 anni in dichiarazione dei redditi.
  9. Bozza Superbonus 2024: Attualmente, la bozza della legge di bilancio superbonus 2024 prevede aggiornamenti e possibili revisioni delle percentuali di detrazione e delle categorie di beneficiari.

Obiettivi mancati e raggiunti del Superbonus:

  • Raggiunti: Molti italiani hanno già migliorato le loro case dal punto di vista energetico, risparmiando energia e denaro. In relazione agli obiettivi UE sull’efficienza energetica l’Italia ha fatto sicuramente un notevole passo in avanti.
  • Mancati: Alcuni non hanno ancora potuto approfittare di questi benefici, spesso a causa di burocrazia o mancanza di informazioni. Inoltre da un punto vista economico la misura ha portato ad un aumento incontrollato dei prezzi nel settore edilizio e molte aziende sono in difficoltà per il blocco della cessione del credito.

Legge di Bilancio 2024 Superbonus: le modifiche in discussione

Dopo aver riepilogato brevemente i vari step che ha attraversato la misura del Superbonus, è venuto adesso il momento di prendere in esame le modifiche al Superbonus che la Legge di Bilancio 2024 si appresta ad introdurre.

Legge di Bilancio 2024 Superbonus: le plusvalenze sugli immobili

Se hai in mente di vendere la tua casa dopo averla migliorata con il Superbonus, la legge di bilancio 2024 potrebbe contenere alcune importanti novità che devi conoscere. Queste regole influenzano quanto potresti guadagnare dalla vendita e quanto tasse dovrai pagare.

Ecco un elenco chiaro di cosa aspettarsi:

  • Per “seconde case”: Se hai una casa che non è la tua abitazione principale e l’hai ristrutturata con il Superbonus, l’aliquota della plusvalenza sulla vendita post lavori che dovrai pagare potrebbe essere del 26%.
  • Vendita entro 5 anni: Se decidi di vendere l’immobile entro cinque anni dal completamento dei lavori, non potrai detrarre i costi degli interventi Superbonus dal guadagno che realizzi.
  • Vendita tra 5 e 10 anni: Se vendi l’immobile tra cinque e dieci anni dopo i lavori, potrai detrarre solo la metà, cioè il 50% dei costi, dagli utili che ottieni.
  • Vendita dopo 10 anni: Se passano più di dieci anni dalla fine dei lavori, allora tutti i costi legati al Superbonus possono essere detratti dalla plusvalenza.

Attenzione: queste regole non si applicano se la casa è  la tua prima abitazione o se l’hai ricevuta in eredità. Inoltre, se non hai scelto lo sconto in fattura o la cessione del credito, ma hai deciso per la detrazione diretta, le cose cambiano.

Bonus edilizi e bonifici parlanti: aumento della ritenuta

Con la nuova legge di bilancio 2024 superbonus, ci sono cambiamenti significativi in arrivo. Tra questi, un dettaglio da non sottovalutare è l’aumento della ritenuta sui bonus edilizi.

Ecco cosa devi sapere:

  • Da aprile 2024, la ritenuta sugli acconti dell’imposta sul reddito passa dall’8% all’11%.
  • Questa ritenuta si applica ai bonifici che ricevi per lavori di ristrutturazione effettuati con il Superbonus o altri incentivi edilizi.
  • L’incremento della ritenuta potrebbe influenzare la liquidità delle imprese che eseguono i lavori..

Ne approfittiamo per ricordarti che, con la bozza superbonus 2024, è più importante che mai restare informati e preparati. Noi di Valore Energia siamo qui per aiutarti a navigare in queste acque e a garantire che la tua transizione verso un’energia più pulita e un’abitazione più efficiente sia il più fluida e vantaggiosa possibile.

Superbonus: le verifiche sulle rendite catastali

Nell’ambito della legge di bilancio 2024 superbonus, è prevista una stretta sui controlli relativi alle rendite catastali degli immobili che hanno beneficiato di lavori di efficientamento energetico. Questo significa che, come proprietario di un immobile, dovrai assicurarti che eventuali miglioramenti apportati alla tua proprietà siano correttamente riflessi nella rendita catastale.

Ecco cosa devi fare:

  • Controlla se i lavori di efficientamento energetico hanno aumentato il valore della tua proprietà.
  • Verifica che la rendita catastale sia stata aggiornata di conseguenza.
  • Assicurati che ogni variazione sia stata comunicata all’Agenzia delle Entrate.

Il Fisco incrocerà i dati tra il Catasto e le comunicazioni di variazione o le richieste di permesso di costruire. Se non hai segnalato un aumento della rendita catastale dopo aver usufruito del Superbonus, potresti dover regolarizzare la tua posizione.

Ricorda: la trasparenza e la correttezza nella comunicazione delle variazioni catastali sono essenziali. Non esitare a contattarci per una consulenza e per assicurarti che tutto sia in regola.

Chi può ancora usufruire del Superbonus nel 2024 e con quale detrazione?

Con la legge di bilancio 2024 superbonus, le opportunità di efficientamento energetico per la tua casa continuano, ma con alcune novità importanti. Se stai pensando di migliorare l’efficienza energetica della tua abitazione, ecco cosa devi sapere:

  • Condomini: Se fai parte di un condominio, potrai ancora usufruire del Superbonus, con detrazioni vantaggiose.
  • Edifici in aree situate all’interno di crateri sismici: potranno ancora usufruire del Superbonus,
  • IACP: Anche gli Istituti Autonomi per le Case Popolari (IACP) rientrano tra i beneficiari.
  • Persone Fisiche: A seconda delle ultime disposizioni, le persone fisiche potrebbero avere accesso a detrazioni, ma con percentuali aggiornate.
  • Detrazione: La percentuale di detrazione potrebbe essere ridotta rispetto agli anni precedenti, quindi verifica attentamente.

Tempistiche e Approvazione Legge di Bilancio 2024 Superbonus: Quando e Come

Il percorso della legge di bilancio 2024 superbonus è un viaggio legislativo che richiede particolare attenzione e tempestività dal momento che potrebbe essere modificata anche sostanzialmente lungo questo percorso.

  • Processo legislativo: La legge di bilancio segue un iter ben definito, partendo dalla proposta del Governo fino all’approvazione finale del Parlamento. In queste fasi i parlamentari e senatori dei vari partiti presenteranno modifiche alla bozza della Legge di Bilancio 2024 che, se approvate, possono stravolgerne il contenuto.
  • Date importanti: Tieni d’occhio le date chiave, come la presentazione del disegno di legge e i termini per gli emendamenti. Questi momenti sono cruciali per comprendere le direzioni che la legge prenderà, inclusi gli incentivi come il Superbonus. Per il momento possiamo affermare che non c’è una data certa per la sua approvazione. Possiamo solo prendere atto che dovrà essere approvata prima della fine dell’anno.

Importante: per ricevere aggiornamenti personalizzati e una consulenza su misura per il Superbonus e altri incentivi fiscali, compila il modulo contatti che trovi in fondo alla pagina. Inoltre, seguendo il blog di Valore Energia, avrai accesso a tutte le novità e ai consigli degli esperti.

Non aspettare! L’efficienza energetica della tua casa è un investimento per il futuro. Agisci ora per beneficiare delle opportunità che la legge di bilancio superbonus 2024 potrebbe offrirti.

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Stop caldaia a gas dal 2025: cosa devi sapere

L’Unione Europea approva lo stop alle caldaia a gas: scopri le alternative e le date Importanti!

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L’Unione Europea approva lo stop alle caldaie a gas: è ufficiale (approfondisci l’argomento qui). Con l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e combattere il cambiamento climatico, ci avviciniamo sempre più al fatido giorno dello stop caldaie a gas. Una svolta che segna il passaggio a fonti rinnovabili e sistemi di riscaldamento più sostenibili. Questo cambiamento implica che, dal 2025, le nuove installazioni di caldaie tradizionali saranno limitate, dando spazio a tecnologie più verdi. Ma cosa significa per te tutto questo?

Come indicato dal blocco delle caldaie a gas, dovrai considerare alternative efficienti e rispettose dell’ambiente per riscaldare la tua abitazione. Tra le soluzioni, si evidenziano le pompe di calore, i sistemi solari termici, e le caldaie a biomassa, tutte tecnologie che possono fruire di incentivi fiscali (come questi qui), rendendo l’investimento iniziale più accessibile.

Le date importanti da tenere a mente sono il 2025 per il blocco delle installazioni e il 2030 per obiettivi ancora più stringenti sull’efficienza energetica. È essenziale quindi pianificare per tempo la sostituzione del tuo impianto di riscaldamento.

Non sottovalutare l’impatto di queste scelte: oltre a un concreto beneficio per l’ambiente, il passaggio a un sistema di riscaldamento ecologico si tradurrà in un significativo risparmio sulle bollette del gas.

Proseguendo nella lettura, scoprirai come possiamo assisterti nel percorso di transizione energetica, offrendoti non solo una panoramica completa delle soluzioni disponibili ma anche una guida dettagliata su come accedere agli incentivi statali e regionali per l’efficientamento energetico. Non esitare: il futuro del riscaldamento domestico è verde, e siamo qui per farti scoprire di più.

Da Quando non si Potranno Più Usare le Caldaie a Gas?

Con le nuove normative UE, il stop caldaie a gas è diventato una realtà imminente. Il cammino verso un’Europa più verde e sostenibile prevede la progressiva dismissione di questi impianti in favore di alternative rinnovabili. Ecco ciò che devi sapere:

Tempistiche di phasing out delle caldaie a gas:

  • Dal 2025, l’installazione di nuove caldaie a gas sarà fortemente limitata nell’UE.
  • Entro il 2030, le regolamentazioni diventeranno ancora più stringenti, con il mirino puntato verso una drastica riduzione delle emissioni nocive. Non solo stop alle caldaie a gas ma anche altri interventi per favorire l’indipendenza energetica degli edifici.

Eccezioni e regolamentazioni nazionali:

  • Alcune deroghe potrebbero essere applicate a livello nazionale, soprattutto in zone dove le alternative rinnovabili non sono immediatamente implementabili.
  • Regolamentazioni specifiche potrebbero differire in base alle politiche energetiche interne di ogni Stato membro, sempre nel rispetto degli obiettivi comunitari.

Per te, l’orizzonte è chiaro: è tempo di considerare alternative più ecologiche al riscaldamento domestico. 

Cosa Sostituirà le Caldaie a Gas?

Con l’inevitabile stop caldaie a gas, imposto dalle nuove direttive dell’Unione Europea, si apre l’era delle alternative sostenibili. La domanda sorge spontanea: quali sono le soluzioni ecocompatibili disponibili e come possono influenzare il comfort e l’efficienza energetica della tua casa?

Alternative ecocompatibili:

  1. Pompe di calore: si pongono come soluzione leader nell’efficientamento energetico. Sfruttano l’energia termica dell’ambiente esterno per riscaldare gli interni, assicurando un notevole risparmio energetico.
  2. Caldaie a biomassa: utilizzano combustibili rinnovabili, come pellet o legna, per generare calore, rappresentando un’opzione sostenibile e a minore impatto ambientale.
  3. Sistemi solari termici: catturano il calore del sole attraverso pannelli solari, convertendolo in energia utile per il riscaldamento domestico e l’acqua calda sanitaria.

Confronto tra le varie opzioni:

  • Le pompe di calore sono efficienti e versatili, ideali per chi cerca una soluzione moderna e a basso consumo energetico.
  • Le caldaie a biomassa si adattano perfettamente a chi desidera un’impronta ecologica ridotta mantenendo il piacere della fiamma vista.
  • I sistemi solari termici sono l’investimento ideale per chi vuole massimizzare l’uso di energie rinnovabili, con l’aggiunta di incentivi governativi attraenti.

Da Quando è Obbligatoria la Caldaia a Condensazione?

L’epoca delle caldaie convenzionali è tramontata con l’entrata in vigore delle nuove normative che decretano l’obbligatorietà delle caldaie a condensazione o quanto meno di altri sistemi che producano meno emissioni di gas serra. Questo cambio di rotta, in linea con le politiche di riduzione delle emissioni e il stop caldaie a gas imposto dall’UE, rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile. Ma cosa sono e come funzionano le caldaie a condensazione?

Le caldaie a condensazione rappresentano la frontiera dell’efficienza energetica. A differenza dei modelli tradizionali, queste unità recuperano calore dai fumi di scarico, riducendo sprechi energetici e emissioni di CO2.

Vantaggi delle caldaie a condensazione rispetto ai modelli tradizionali:

  • Maggiore efficienza energetica: possono raggiungere rendimenti superiori al 90%, a fronte del 75-80% dei vecchi modelli.
  • Riduzione dei consumi: minor consumo di gas significa bollette più leggere.
  • Impatto ambientale ridotto: minori emissioni di sostanze inquinanti.

Ricordiamo però che nonostante i chiari benefici, l’installazione di caldaie a condensazione può essere ostacolata da limiti infrastrutturali preesistenti o da normative edilizie locali. È fondamentale valutare attentamente le condizioni specifiche della propria abitazione.

Incentivi e Supporto per la Transizione Energetica

Con l’annunciato stop caldaie a gas, l’Unione Europea accelera il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio, stimolando sia privati che imprese a una rapida transizione energetica. L’Italia risponde con un robusto pacchetto di incentivi fiscali, progettati per supportare la sostituzione degli impianti di riscaldamento obsoleti con tecnologie più sostenibili e performanti.

Panoramica degli incentivi disponibili per privati e imprese:

  1. Ecobonus: detrazioni fiscali fino al 65% per interventi di efficienza energetica e installazione di impianti a energia rinnovabile.
  2. Conto Termico: contributi diretti per l’installazione di impianti ad alta efficienza e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
  3. Bonus Casa: detrazione IRPEF del 50% per la ristrutturazione edilizia, che include la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento.
  4. Superbonus 110%: un’occasione eccezionale che permette di recuperare completamente, attraverso crediti di imposta, i costi sostenuti per specifici interventi di efficientamento energetico.
  5. Sismabonus: incentivi dedicati alla riduzione del rischio sismico che possono essere cumulati con l’Ecobonus per lavori di efficientamento energetico.

Benefici ambientali dell’efficientamento energetico:

  • Riduzione delle emissioni di CO2: un impianto più efficiente significa meno combustibile bruciato e, di conseguenza, minori emissioni di gas serra.
  • Qualità dell’aria migliorata: minori emissioni inquinanti contribuiscono a un ambiente più salubre.
  • Conservazione delle risorse: l’utilizzo di fonti rinnovabili riduce la dipendenza da combustibili fossili e preserva le risorse naturali..

Verso un Futuro Senza Caldaie a Gas: Il Tuo Prossimo Passo

Il cammino verso un futuro più verde è tracciato, e il stop caldaie a gas sancito dall’Unione Europea ne rappresenta una tappa fondamentale. L’abbandono progressivo di queste tecnologie a favore di soluzioni più sostenibili non è solo un impegno ecologico ma anche una nuova direzione per il benessere e l’economia domestica. Valore Energia è il tuo alleato strategico in questa transizione, offrendoti consulenza e soluzioni per un efficientamento energetico mirato e consapevole.

Sei pronto a prendere il tuo prossimo passo verso un futuro senza caldaie a gas?

Ecco come procedere:

  1. Valutazione: Compila il modulo di contatto su Valore Energia per ricevere una consulenza gratuita personalizzata.
  2. Pianificazione: Sulla base della tua situazione specifica, definiremo insieme la strategia più efficace per l’efficientamento energetico della tua casa.
  3. Realizzazione: Con il supporto dei nostri esperti, potrai avviare il percorso di transizione verso un sistema di riscaldamento efficiente e sostenibile.
  4. Risparmio: Goditi il calore della tua casa sapendo che stai risparmiando sulle bollette e contribuendo positivamente all’ambiente.

Il tuo comfort domestico può andare di pari passo con il rispetto per l’ambiente, e noi di Valore Energia siamo qui per dimostrarlo. Non aspettare: l’opportunità di un’abitazione energeticamente efficiente e all’avanguardia è ad un clic di distanza.

Inizia ora: compila il modulo di contatto per una consulenza gratuita. Entrerai a far parte di una comunità che ha scelto di vivere in un mondo più pulito e sostenibile. Il futuro è senza caldaie a gas, e il tuo nuovo inizio comincia con Valore Energia.

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Con il “bando stufe” di Regione Umbria arrivano sconti fino al 95%! Tutto quello che devi sapere

Pubblicato il bando stufe di Regione Umbria: agevolazioni fino al 95% per la sostituzione della vecchia stufa a legna o camino. Leggi questo approfondimento per scoprire tutto quello che devi sapere!

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Pubblicato il 2 agosto nel bollettino numero 37 il “Bando stufe” di Regione Umbria che si pone come obiettivo primario la promozione dell’efficientamento energetico in ambito domestico, offrendo una straordinaria opportunità per tutti i cittadini umbri. Grazie a questo importante bando stufe Regione Umbria, è ora possibile ottenere sconti fino al 95% per la sostituzione della vecchia stufa a legna o camino con sistemi di riscaldamento di ultima generazione.

Per chi risiede in Umbria e desidera sottrarsi ai crescenti rincari del gas, è l’occasione ideale per effettuare il passaggio a soluzioni più efficienti ed ecologiche, come quelli a pompa di calore, ibridi a pompa di calore, termocamini, o nuove stufe e camini a legna o pellet. I benefici sono molteplici, a cominciare dalla significativa riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti.

Il bando stufe prevede incentivi sostituzione stufa a legna, incentivi sostituzione camino e incentivi sostituzione riscaldamento a biomassa, mirando così a coprire un ampio spettro di necessità domestiche. La Regione Umbria ha dimostrato una grande attenzione all’ambiente e al benessere dei suoi cittadini, mettendo in campo misure concrete per stimolare la transizione energetica.

Il meccanismo di accesso all’incentivo è chiaro.

Per beneficiarne, è necessario rispettare questi requisiti:

  • E’ essenziale aver fatto domanda di ottenimento dell’incentivo nazionale Conto Termico dal 19 gennaio 2023 al 31 dicembre 2025.
  • Il beneficio inoltre è riservato a chi presenta un ISEE inferiore o uguale a 75.000 €
  • Può essere richiesto per un massimo di due immobili.

Non lasciatevi sfuggire questa preziosa opportunità: se siete tra i privati cittadini che desiderano un futuro più verde e sostenibile, è arrivato il momento di agire. 

Sei curioso di scoprire quali sono gli incentivi per il riscaldamento domestico in vigore nel 2024? Allora clicca qui e scoprili subito!

Come funziona l’incentivo previsto dal Bando Stufe della regione Umbria?

Il bando stufe della Regione Umbria rappresenta una grande opportunità per i cittadini umbri che desiderano abbracciare soluzioni di riscaldamento più sostenibili, soprattutto in vista dei rincari del gas. Questo incentivo è stato pensato per chi aspira a sostituire la propria stufa a legna o camino con opzioni più efficienti e moderne, come i sistemi a pompa di calore, gli ibridi a pompa di calore, i termocamini, o le nuove stufe e camini a legna o pellet.

Il cuore dell’incentivo risiede nella sua capacità di essere cumulabile con altre offerte. L’incentivo è obbligatoriamente cumulabile al Conto Termico. E’ proprio grazie a questa caratteristica che può arrivare coprire tra l’85 al 95% dei costi ammissibili riconosciuti dal GSE. Questo significa che la spesa effettiva per i cittadini può essere notevolmente ridotta.

Ma come viene calcolato questo incentivo? Si basa su due criteri principali:

  1. Zona di installazione: Viene riconosciuto un massimale del 90-95% per i Comuni della Zona della conca ternana ed della Zona di valle, mentre i Comuni nella Zona Collinare Montuosa beneficiano di un massimale dell’85-90%.
  2. ISEE del beneficiario: Un ISEE inferiore a 30.000 € concede il 95% nei comuni della Zona Conca Ternana e della Zona di Valle e il 90% negli altri Comuni. Al contrario, un ISEE tra 30.000 € e 75.000 € garantisce un incentivo del 90% nei comuni della Zona Conca Ternana e della Zona di Valle e l’85% nelle altre zone.

I massimali di erogazione dell’incentivo previsti

L’incentivo riconosciuto dalla Regione ha inoltre un massimale da 2.000 a 5.000 € in base alla tipologia di impianto a biomassa installato:

  • Nuova stufa a 4 stelle: 2.000 €;
  • Nuova stufa a 5 stelle: 3.000 €;
  • Nuovo termocamino a 4 stelle: 3.000 €;
  • Nuovo termocamino a 5 stelle: 4.000 €;
  • Nuova caldaia a 4 stelle 4.000 €;
  • Nuova caldaia a 5 stelle 5.000 €.

L’entità effettiva dell’incentivo viene quindi calcolata tenendo in considerazione sia il massimale dell’incentivo regionale che il massimale cumulato tra incentivo regionale e Conto Termico.

Questo bando, dunque, rappresenta un passo concreto verso l’efficientamento energetico, offrendo incentivi sostituzione stufa a legna, incentivi sostituzione camino e incentivi sostituzione riscaldamento a biomassa. Per i cittadini umbri, è l’occasione ideale per modernizzare il proprio sistema di riscaldamento, salvaguardando l’ambiente e risparmiando sulle bollette.

Esempio di calcolo dell’incentivo

L’attuale scenario energetico sottolinea l’importanza di optare per soluzioni di riscaldamento efficienti, soprattutto in Umbria, dove il bando stufe Regione Umbria emerge come una soluzione chiave per i residenti. Questo bando è una risposta diretta per coloro che vogliono districarsi dai crescenti costi del gas, offrendo incentivi sostituzione stufa a legna, incentivi sostituzione camino e incentivi sostituzione riscaldamento a biomassa.

Immaginiamo una situazione comune: l’installazione di un nuovo termocamino a 5 stelle in sostituzione di un camino aperto da parte di un beneficiario con un ISEE di 29.000 € nel Comune di Terni. La dinamica dell’incentivo funziona così: il GSE riconosce al beneficiario un incentivo di 1.500 € su 5.000 € di spese ammissibili. Ma non si ferma qui. Grazie al bando stufe, il beneficiario può presentare domanda alla Regione Umbria per ulteriori agevolazioni. In questo caso, ottiene un ulteriore incentivo di 3.250 €, calcolato come il valore inferiore tra il valore ottenibile basato sul massimale cumulato (5.000 x 95% – 1.500 = 3.250 €) e l’importo massimo regionale per quella tecnologia specifica (Termocamino a 5 stelle = 4.000 €).

Questa struttura di incentivi non solo agevola la transizione verso soluzioni di riscaldamento più sostenibili, ma rappresenta anche un sostanziale risparmio economico. La Regione Umbria, con il suo bando stufe, conferma l’impegno a supportare i suoi cittadini nella scelta di opzioni energetiche più ecologiche, come quelli a pompa di calore, ibridi a pompa di calore e termocamini. È un’occasione imperdibile per chi desidera un’abitazione più verde ed efficiente dal punto di vista energetico.

Come presentare la domanda per il Bando Stufe della Regione Umbria?

A questo punto rimane solo da chiarire solo un aspetto: Come presentare domanda e accedere a tali benefici? Le domande di incentivazione potranno essere presentate a sportello dalle ore 15:00 del 1 settembre 2023, alle ore 14:00 del 31 ottobre 2025 nell’apposita pagina web resa disponibile sul portale regionale nella sezione Bandi dell’area tematica Ambiente.

Per quanto riguarda le risorse stanziate, sono state allocate 5.500.000 € suddivisi nel modo seguente:

  • 1.000.000 € nell’esercizio finanziario 2023;
  • 2.500.000 € nell’esercizio finanziario 2024;
  • 2.000.000 € nell’esercizio finanziario 2025.

Desideri approfondire? Consulta il Bando sul sito istituzionale della Regione Umbria nel Bollettino n. 37 del 02/08/2023. L’Allegato B del Bando fornisce anche un dettagliato elenco dei Comuni interessati dalla zonizzazione.

Tuttavia, se la prospettiva di navigare attraverso questi dettagli ti sembra scoraggiante, Valore Energia è qui per guidarti. Decidendo di affidarti a noi, il nostro esperto team si occuperà di tutto. Non esitare e compila il modulo contatti: sarai presto ricontattato dal nostro staff, pronto a fornirti tutte le informazioni necessarie e ad accompagnarti in questo percorso verso l’efficienza energetica.

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In arrivo nuovi rincari luce e gas per fine 2023

Secondo Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) sono in arrivo nuovi rincari luce e gas per fine 2023.

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L’allarme è stato lanciato: secondo Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente, sono in arrivo nuovi rincari luce e gas per fine 2023. Questo nuovo caro bollette fine 2023 riguarderà non solo i rincari gas ma anche i rincari luce, colpendo pesantemente le tasche di imprenditori e privati cittadini.

Stefano Besseghini, presidente di Arera, ha dichiarato nel corso di un’audizione alla Commissione Finanze della Camera che, nonostante il prezzo del gas naturale sia diminuito da gennaio 2023 fino a marzo, ci aspettano purtroppo rincari energia nei prossimi mesi. E questo sarà vero sia per quanto riguarda l’elettricità che per quanto riguarda il gas. Chi sperava che il caro bollette fosse ormai un dato da archiviare con l’inverno 2022-2023 rischia una doccia fredda

È evidente che diventa sempre più necessario difendersi da questi rincari, ed una soluzione efficace è rappresentata dalle energie rinnovabili, ed in particolare dal fotovoltaico. Per questo, noi di Valore Energia, azienda specializzata nell’installazione di grandi impianti fotovoltaici ed altri impianti di efficientamento energetico, ci proponiamo come il tuo partner ideale se vuoi intraprendere questo percorso verso l’autosufficienza energetica.

Investire in impianti fotovoltaici non solo permette di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, ma rappresenta anche una scelta strategica per ridurre drasticamente i costi delle bollette. Invitiamo tutti gli interessati a proseguire nella lettura per scoprire di più su come proteggersi dai rincari luce e gas grazie al fotovoltaico.

 I numeri di Arera sui rincari di luce e gas

I numeri forniti da Arera sui rincari di luce e gas sono preoccupanti. Nonostante nel primo trimestre 2023 sia stata registrata una riduzione del prezzo di riferimento dell’energia elettrica pari al 19,5% rispetto al quarto trimestre 2022, il futuro prossimo non sembra altrettanto roseo. Le quotazioni dei mercati all’ingrosso dell’energia elettrica per i prossimi mesi “hanno mostrato volatilità crescente“.

Di conseguenza, le quotazioni per il terzo e quarto trimestre sono in rialzo, con aumenti di circa il 10% nel terzo trimestre e del 25% nel quarto trimestre rispetto alle quotazioni del secondo trimestre. Questo trend conferma l’andamento dei rincari energia, contribuendo ad un nuovo caro bollette fine 2023.

Questa situazione implica un aumento significativo delle spese per gli imprenditori e i privati cittadini, già gravati da rincari bollette precedenti. È fondamentale, quindi, cercare soluzioni alternative per difendersi da questi rincari. Le energie rinnovabili, ed in particolare il fotovoltaico, rappresentano una risposta efficace a questi rincari luce e gas. Installando un impianto fotovoltaico, è possibile produrre energia pulita ed economica direttamente dalla propria abitazione o azienda, riducendo così la dipendenza dall’energia fornita dalla rete elettrica e, di conseguenza, l’incidenza dei rincari sulle proprie bollette.

I motivi del rincaro: nuove speculazioni in arrivo

Il mercato dell’energia è attualmente influenzato da numerose incognite, che rendono le previsioni sui rincari luce e gas particolarmente incerte. Tra i i fattori che contribuiscono ad un clima di incertezza possiamo senza dubbio citare i seguenti: l

  • la ripresa economica cinese,
  • l’ipotetico taglio definitivo delle forniture russe
  • la riduzione del nucleare francese,
  • la riduzione della produzione dell’idroelettrico a causa della siccità

Ma a giocare un ruolo decisivo sono come al solito le speculazioni sui mercati che sono in grado di influenzare notevolmente il prezzo dell’energia. E’ proprio a causa delle speculazioni che le quotazioni dell’energia si impennano all’aumento della domanda da parte delle famiglie.

Se gli aumenti del gas e della luce, rispettivamente del 15% e del 25%, dovessero avverarsi, ci si deve prospettare una stangata pari a +317€ complessivi annui a nucleo famigliare rispetto alle tariffe attuali. Questo nuovo caro bollette fine 2023 rappresenta un ulteriore peso per le famiglie e le imprese italiane, già gravate dai precedenti rincari bollette.

Il fotovoltaico: l’unico vero alleato contro la volatilità dei prezzi dell’energia

In un contesto in cui i rincari luce e gas sembrano essere l’unico orizzonte visibile, il fotovoltaico si afferma come l’unico vero alleato contro la volatilità dei prezzi dell’energia. Questa tecnologia consente infatti di produrre energia elettrica in modo autonomo e sostenibile, riducendo drasticamente la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali e, di conseguenza, l’impatto dei rincari energia sulle bollette. In un momento in cui il nuovo caro bollette fine 2023 rappresenta una minaccia concreta per il bilancio delle famiglie e delle imprese, investire in fotovoltaico rappresenta una scelta strategica ed ecologicamente responsabile.

Valore Energia, offre soluzioni personalizzate per l’installazione di impianti fotovoltaici ed altri impianti di efficientamento energetico, contribuendo attivamente alla lotta contro i rincari bollette. Grazie alla nostra esperienza e professionalità, siamo in grado di guidare i nostri clienti in ogni fase del progetto, dalla pianificazione alla realizzazione, garantendo risultati ottimali e un servizio di assistenza post-vendita di altissimo livello.

Se sei un imprenditore o un privato cittadino e desideri proteggerti dai rincari luce e gas grazie al fotovoltaico, non esitare a contattarci. Compila il modulo contatti che trovi in fondo alla pagina con i tuoi dati e un nostro esperto ti contatterà al più presto per fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno e per pianificare un intervento su misura per te. Non lasciare che i rincari energetici compromett

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Nuova norma UE sui condizionatori: previsto l’ obbligo di sostituzione

Nuova norma UE sui condizionatori: obbligo di sostituzione in quasi tutte le case italiane. Scopriamo di più

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Dopo l’obbligo di ristrutturazione green delle case più inquinanti, di sostituzione delle cucine a gas con cucine a induzione, delle caldaie a gas e l’installazione di pannelli solari, arriva un’altra importante misura da parte dell’Unione Europea. Questa volta i condizionatori sono nel mirino delle normative.

Se sei interessato a scoprire quali sono i cambiamenti in arrivo e come potrebbero influenzare la tua casa, continua a leggere.

La nuova legge UE impone l’obbligo di sostituire i vecchi condizionatori per motivi di sostenibilità ambientale. L’obiettivo infatti è quello di ridurre l’impatto ambientale e promuovere soluzioni più sostenibili ed efficienti.

Ma cosa prevede esattamente la nuova legge UE sui condizionatori?

All’interno di questo articolo scopriremo insieme i dettagli e gli obblighi green aggiuntivi che l’Unione Europea ha imposto. Sarà fondamentale comprendere le implicazioni di questa normativa per poter prendere decisioni informate in merito al tuo sistema di climatizzazione. Continua a leggere per scoprire come puoi adattarti a questi nuovi obblighi green e fare la tua parte per un futuro migliore.

Cosa prevede la nuova norma UE sui condizionatori

La nuova norma UE sui condizionatori impone importanti restrizioni e obblighi green che potrebbero influenzare il futuro dei tuoi sistemi di climatizzazione. L’Unione Europea ha adottato una legge di indirizzo green con l’obiettivo di ridurre gli effetti nocivi degli idrofluorocarburi (F-gas) e limitare l’impatto dell’effetto serra.

L’UE mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e la lotta agli F-gas è una delle principali sfide per raggiungere questo obiettivo. La nuova legge prevede il divieto di assistenza e manutenzione per i condizionatori e altre apparecchiature contenenti gas fluorurati, responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra. Considerando che circa l’80% dei condizionatori attualmente in uso produce F-gas, la sostituzione sarà necessaria per conformarsi alle nuove normative.

L’obbligo di sostituire i condizionatori entrerà in vigore il primo gennaio 2024, il che significa che è importante essere preparati e valutare le alternative disponibili. Tuttavia, alcune associazioni di categoria hanno espresso preoccupazioni riguardo ai divieti e alla mancanza di considerazione delle diverse applicazioni degli apparecchi, nonché dei tempi necessari per la formazione dei tecnici.

Ulteriori obblighi green già imposti da Ue oltre alla Norma UE condizionatori

L’Unione Europea ha imposto una serie di obblighi green che coinvolgono anche il settore immobiliare. La nuova norma UE sui condizionatori si aggiunge agli altri requisiti già imposti, come l’obbligo di ristrutturazione delle vecchie abitazioni. Vediamoli meglio qui di seguito.

Direttiva casa green

La direttiva UE sulla ristrutturazione obbligatoria mira a rendere più efficienti le case con una classe basse che sono considerate particolarmente inquinanti. L’obiettivo è elevare il livello di efficienza energetica di queste abitazioni, riducendo così l’impatto ambientale.

I passaggi previsti da questa direttiva europea sono ben definiti.

  1. Entro il 2030, tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E;
  2. Entro il 2033 la classe energetica richiesta sarà la D;
  3. Il traguardo finale è raggiungere un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.

La nuova legge impone l’obbligo di ristrutturazione per tutte le case e gli edifici con una classe energetica inferiore a E. Entro il 2023, gli edifici con classi energetiche F e G dovranno essere ristrutturati per migliorare la propria efficienza energetica e ridurre le emissioni inquinanti.

Tuttavia, alcuni tipi di immobili sono esentati da questo obbligo di ristrutturazione, tra cui i seguenti:

  • edifici di pregio artistico,
  • quelli con riconosciuti meriti storico-architettonici,
  • i edifici di culto
  • le seconde case.

È importante tenere presente questi obblighi green imposti dall’UE, in quanto richiedono un adeguamento degli immobili per garantire una maggiore efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale.

Lo stop per le caldaie a gas

L’Unione Europea ha stabilito uno stop deciso per le caldaie a gas che gradualmente verranno eliminate entro il 2029. Questa norma mira a promuovere soluzioni di riscaldamento più sostenibili e rispettose dell’ambiente.

La transizione verso alternative alle caldaie a gas sarà progressiva. Il primo step avverrà tra il 2025 e il 2026, quando gli incentivi per l’acquisto di caldaie a gas saranno sospesi, favorendo invece l’installazione di tecnologie alternative e la sostituzione degli impianti esistenti. Il secondo step prevede il completamento del processo entro il 2029, con lo stop totale alla vendita di caldaie a gas sul mercato.

Questa decisione dell’UE rappresenta un cambiamento significativo nel settore del riscaldamento domestico. Sarà necessario considerare alternative più ecologiche, come le caldaie a biomassa, le pompe di calore o i sistemi ibridi.

La transizione verso queste nuove tecnologie comporterà benefici sia per l’ambiente che per te. Ridurre l’uso delle caldaie a gas significa diminuire le emissioni nocive e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Inoltre, l’adozione di soluzioni più sostenibili può comportare risparmi energetici e economici a lungo termine.

Gli obiettivi per il fotovoltaico

Gli obiettivi per il fotovoltaico stabiliti dall’Unione Europea offrono nuove opportunità per l’adozione di energia solare pulita. Questa norma promuove l’installazione di pannelli solari su edifici pubblici, commerciali e residenziali, contribuendo così alla transizione verso un futuro più sostenibile.

Ecco le tappe principali dell’obbligo imposto dall’UE per l’installazione dei pannelli solari:

  1. Entro il 2026, tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici con un’area utile superiore a 250 metri quadrati dovranno essere dotati di pannelli solari.
  2. A partire dal 2027, l’obbligo si estenderà anche agli edifici esistenti della stessa tipologia, incoraggiando la trasformazione energetica di strutture già presenti.
  3. A partire dal 2029, l’obbligo di installazione dei pannelli solari si estenderà a tutti i nuovi edifici residenziali, favorendo la produzione di energia pulita anche nei contesti abitativi.

L’obiettivo dell’UE è ambizioso: raddoppiare la capacità fotovoltaica europea e installare 600 gigawatt di energia solare entro il 2030. Questo progetto a tappe mira a garantire una transizione graduale e sostenibile verso l’utilizzo diffuso dell’energia solare.

L’installazione dei pannelli solari rappresenta una soluzione ecologica ed efficiente per la produzione di energia. Non solo contribuirai alla riduzione delle emissioni di gas serra, ma potrai anche beneficiare di un’autosufficienza energetica e di un potenziale risparmio economico a lungo termine.

Non perdere l’opportunità di partecipare a questa rivoluzione energetica. Scopri di più sulle vantaggiose soluzioni fotovoltaiche disponibili e come poter integrare l’energia solare nella tua vita quotidiana. Approfitta dell’obbligo stabilito dall’UE per adottare una scelta energetica più sostenibile ed eco-friendly. Compila il modulo che trovi qui sotto con i tuoi dati!

 

 

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Dal 2 maggio si può presentare la comunicazione per il Superbonus in 10 anni

Superbonus in 10 anni per beneficiario, fornitore o cessionario: ecco le e regole contenute nel nuovo manuale delle Entrate per la piattaforma cessione crediti

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Dal 2 maggio, è possibile estendere la durata dei crediti derivanti dal Superbonus in 10 anni grazie a una nuova funzionalità della piattaforma cessione crediti delle Entrate. Questa importante novità offre ai beneficiari la possibilità di rateizzare i crediti residui in dieci rate annuali, consentendo una maggiore flessibilità nella fruizione di questo vantaggio fiscale.

Secondo quanto stabilito dal Provvedimento ADE n. 132123 del 18 aprile, le modalità di attuazione delle disposizioni prevedono che i soggetti titolari di crediti da Superbonus, Sismabonus e Bonus barriere architettoniche possano ripartire in 10 anni i crediti non ancora utilizzati. Ciò a condizione che sia stata comunicata la prima opzione entro il 31 marzo precedente.

La recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, Legge n. 38 di conversione del DL n. 11 del 11 aprile, ha introdotto anche la novità dello “spalmacrediti” in dieci anni per il superbonus, offrendo ulteriori opportunità ai beneficiari di fruire dei vantaggi fiscali nel corso di un periodo più lungo.

Questa nuova possibilità di allungare la vita dei crediti rappresenta un’opzione preziosa per coloro che intendono gestire in modo più agevole i benefici derivanti dal Superbonus. La guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate fornisce tutte le informazioni necessarie, compresa la nuova funzionalità di “ulteriore rateazione” per le cessioni dei crediti, consultabile a pagina 27.

Assicurati di valutare attentamente questa opportunità e di adempiere a tutte le disposizioni normative in vigore per garantire una corretta gestione dei crediti e una fruizione ottimale del Superbonus in un periodo di 10 anni.

Superbonus in 10 anni: la disciplina precedente

L’articolo 9, comma 4, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176 stabilisce, nella formulazione previgente alla legge di conversione del DL n 11, conteneva alcune importanti disposizioni per quanto riguarda il Superbonus. In particolare:

  • Per gli interventi rientranti nella disciplina del Superbonus, l’articolo 121, comma 3, terzo periodo, del decreto-legge n. 34 prevedeva che la quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno non potesse essere usufruita negli anni successivi, né richiesta a rimborso.
  • i crediti d’imposta derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre 2022, e non ancora utilizzati, potevano essere fruiti in 10 rate annuali di pari importo. Ciò andava quindi a sostituire l’originaria rateazione prevista per i predetti crediti ossia delle quattro quote annuali, previo invio di una comunicazione all’Agenzia delle entrate da parte del fornitore o del cessionario. Comunicazione che doveva essere effettuata in via telematica. Tale comunicazione può essere inviata anche avvalendosi dei soggetti indicati al comma 3 dell’articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 32.

Questa disciplina precedente fornisce un quadro chiaro delle regole applicabili alla fruizione del Superbonus in 10 anni. Disciplina che però è stata ulteriormente rivista per garantire una maggiore flessibilità nella gestione dei crediti d’imposta derivanti da cessione o sconto in fattura.

Le novità della conversione in legge del DL n 11

Con la conversione in Legge del DL n 11/2023 con il comma 3-quinquies, introdotto in sede referente, si apportano importanti modifiche all’articolo 9, comma 4, del decreto-legge 18 novembre 2022, n. 176. Queste modifiche riguardano la possibilità di allungare i termini per beneficiare dell’agevolazione fiscale in caso di cessione dei crediti d’imposta legati a diverse situazioni:

  1. Superbonus (articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34).
  2. Interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche (119-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34).
  3. Interventi antisismici e di riduzione del rischio sismico (articolo 16, commi da 1-bis a 1-septies, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63).

Grazie a queste modifiche normative, si amplia la possibilità per il cessionario di beneficiare di tali crediti d’imposta.

Si stabilisce infatti che, per i crediti d’imposta per i quali le comunicazioni di cessione o di sconto in fattura sono state inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 marzo 2023, sarà possibile ripartire l’utilizzo del credito residuo in 10 rate annuali.

Inoltre, il comma 3-sexies, introdotto in sede referente, modifica l’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, aggiungendo un comma 8-quinquies. Questa modifica consente al contribuente di optare per il riparto della detrazione spettante in 10 quote annuali di pari importo per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022, relative agli interventi legati al superbonus. L’opzione è irrevocabile e deve essere esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2023.

Si ricorda che l’opzione è valida solo se la rata di detrazione relativa al periodo d’imposta 2022 non è indicata nella dichiarazione dei redditi.

Al momento, si attende l’attuazione delle regole definitive da parte dell’Agenzia delle Entrate, che sono già state proposte prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge n. 38/2023.

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Le banche hanno sbloccato la cessione del credito: ecco quali sono le 3 banche che accettano pratiche con bonifico diretto

Dopo mesi di blocco oggi possiamo le banche hanno sbloccato la cessione del credito e sono tornate ad accettare nuove pratiche. Scopriamo insieme di quali banche si tratta

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Hai bisogno di informazioni aggiornate sulla cessione del credito?

Buone notizie: le banche hanno finalmente sbloccato questa pratica e sono pronte ad accettare nuove pratiche con bonifico diretto. Grazie a nuovi accordi di ri-cessione del credito, alcune importanti istituzioni bancarie hanno liberato capienza fiscale per assumere nuove pratiche di cessione. Questo processo avviene mediante la cessione dei crediti presenti nel loro portafoglio a soggetti terzi, solitamente grandi aziende, che utilizzano questi crediti scontati per pagare imposte e contributi tramite l’F24. A questo proposito puoi approfondire l’argomento sulla compensazione dei crediti fiscali in F24 cliccando qui.

Grazie a questa nuova capienza fiscale, le banche possono offrire pratiche di cessione anche a coloro che hanno affrontato spese di ristrutturazione per la propria abitazione e stanno lottando per recuperarne i costi. Lo stesso vale per le imprese che hanno accordato sconti in fattura ai loro clienti e ora cercano di liberarsi del credito edilizio corrispondente.

Negli ultimi tempi, tre banche in particolare si sono distinte per la loro attività nella cessione del credito.

Scopriamo quali sono questi istituti di credito e quali opportunità offrono per chi desidera sfruttare questa pratica.

La situazione attuale sulla cessione del credito

Prima di tutto, è importante sottolineare che le banche hanno finalmente sbloccato questa pratica, aprendo nuove possibilità per chi desidera ottenere liquidità attraverso la cessione del proprio credito. Ma facciamo un passo indietro.

La recente serie di interventi normativi (ne parliamo qui) aveva creato un clima di incertezza, che aveva portato le banche e gli altri intermediari a sospendere l’accettazione di nuove pratiche di cessione. Questo ha generato una crisi nel sistema delle detrazioni edilizie, lasciando le imprese con un portafoglio di crediti in sospeso e senza il sostegno finanziario necessario per continuare le proprie attività. Questo fenomeno è comunemente conosciuto come “crediti incagliati”.

L’assenza di possibilità di cedere il credito alle banche ha avuto come conseguenza la mancanza di liquidità per le imprese. Di conseguenza, molti cantieri edili si sono bloccati (ne avevamo parlato qui) e coloro che avevano pianificato la ristrutturazione delle proprie abitazioni utilizzando i bonus edilizi si sono trovati costretti a rinunciare ai loro progetti.

Fortunatamente, con l’entrata in vigore del Decreto Legge 11/2023, sono state definite nuove modalità di cessione del credito e sconto in fattura per specifici tipi di lavori e sono previsti nuovi effetti economici.

In particolare la cessione del credito e lo sconto in fattura saranno ancora ammessi per:

  • interventi di eliminazione delle barriere architettoniche agevolati al 75%,
  • lavori nei comuni colpiti da eventi sismici o eventi meteorologici nelle Marche a partire da settembre 2022, 
  • lavori svolti da IACP, ONLUS e ODV.

Questi soggetti potranno usufruire delle opzioni di cessione del credito a condizione che siano stati costituiti prima dell’entrata in vigore del decreto. Queste nuove disposizioni offrono una luce di speranza per coloro che desiderano beneficiare delle detrazioni edilizie e ottenere la liquidità necessaria per portare avanti i propri progetti.

Le 3 banche che hanno riaperto la cessione del credito

Finalmente, dopo mesi di blocco, le banche hanno riaperto le porte alla cessione del credito visto che alcune istituzioni finanziarie stanno nuovamente accettando nuove pratiche di cessione. In particolare le banche che hanno iniziato a farlo sono:

  • Banca Intesa,
  • Unicredit,
  • Sparkasse.

Tra queste, Banca Intesa si è dimostrata particolarmente attiva, concludendo diversi accordi di ri-cessione del credito per liberare la capienza fiscale necessaria ad accettare nuove pratiche di cessione. Recentemente, sono emerse notizie sulle nuove collaborazioni di Banca Intesa con importanti attori del settore, come Piva Group, un leader nella produzione di serramenti, Università Luiss Guido Carlo e Sacef Group.

Se sei interessato a beneficiare della cessione del credito, è consigliabile agire tempestivamente e rivolgersi a una delle tre banche menzionate. Tuttavia, è importante tenere presente che la cessione comporterà dei costi, con un’aspettativa di perdita tra il 15% e il 20% del valore del credito.

La piattaforma di enel x per la cessione del credito

Le banche hanno sbloccato la cessione del credito ma, allo stesso tempo, anche Enel X si sta preparando per il lancio della sua piattaforma. La piattaforma dovrebbe essere lanciata a settembre, dopo essere stata bloccata per mesi a causa del decreto blocca crediti. In particolare, la sottosegretaria al ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato l’arrivo imminente della piattaforma, rispondendo a un’interrogazione parlamentare.

La piattaforma Enel X avrà il compito di sbloccare il mercato della cessione del credito, fungendo da società veicolo che acquisterà i crediti incagliati dalle banche e li cederà a soggetti terzi, soprattutto imprese. Queste imprese potranno poi compensare gli acquisti tramite il modello F24 per i versamenti contributivi e tributari.

L’interesse per le imprese non riguarda solo la possibilità di acquistare crediti a un valore inferiore a quello nominale, ma anche la possibilità di ottenere una riduzione delle imposte grazie alla compensazione nell’F24.

La piattaforma Enel X è quindi fondamentale per riattivare il mercato dei crediti, bloccato dopo l’emanazione del decreto blocca crediti da parte del governo, nonostante le parziali esenzioni introdotte. Al momento, Enel X, Intesa Sanpaolo e Sparkasse sono già attive nel ri-acquisto dei crediti, mentre Credit Agricole, Unicredit e Poste stanno ultimando le procedure per avviare il processo. È importante sottolineare che anche Banco Bpm si è dichiarata disponibile a riattivare la cessione del credito.

Non perdere l’opportunità di beneficiare di queste nuove iniziative e rimani informato compilando il modulo che trovi qui di seguito con i tuoi dati!

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Effetti economici superbonus 110: l’impatto è positivo

Effetti economici superbonus 110: l’impatto è positivo sui conti dello stato. Analizziamo alcuni numeri

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Il Superbonus 110% sta dimostrando un impatto positivo sull’economia, come conferma uno studio condotto dalla Fondazione Nazionale dei commercialisti e pubblicato in un recente comunicato stampa del 5 giugno 2023.

Secondo lo studio, la spesa generata dal Superbonus per gli anni 2021 e 2022, che comprende gli investimenti aggiuntivi nel settore delle costruzioni e l’effetto sulle interconnessioni settoriali, si attesta a un valore notevole di 96 miliardi di euro.

Il costo per lo Stato derivante da tali spese ammonta a 97 miliardi di euro. Tuttavia, l’impatto sull’economia è significativo: viene previsto un incremento del PIL di quasi 91 miliardi di euro nel corso di cinque anni e un gettito fiscale di circa 37 miliardi di euro.

Rispetto a tali stime, il costo per lo Stato si mantiene a un livello contenuto di 60 miliardi di euro, un importo nettamente inferiore all’incremento del PIL.

Questi risultati confermano l’efficacia del Superbonus 110% nell’attivare gli investimenti nel settore delle costruzioni e nel promuovere la crescita economica a più ampio raggio. Non solo l’iniziativa fornisce benefici tangibili ai cittadini che possono usufruire della detrazione fiscale, ma stimola anche l’intera economia nazionale.

Ma il comunicato sullo studio della Fondazione Nazionale dei commercialisti analizza ben più in profondità l’impatto del superbonus sull’economia. Abbiamo quindi deciso di analizzare quanto riportato dal comunicato qui di seguito anche alla luce del fatto che dal 2 maggio si può presentare la comunicazione per il Superbonus in 10 anni,

Superbonus, l’impatto è positivo: il costo è inferiore all’incremento del PIL secondo lo studio della Fondazione Nazionale dei commercialisti

Qualche giorno fa è stato diffuso il nuovo studio della Fondazione Nazionale dei commercialisti che analizza l’effetto economico del superbonus.

Questo documento prende in esame la spesa generata dall’agevolazione per gli anni 2021 e 2022, includendo gli investimenti aggiuntivi nel settore delle costruzioni e le interconnessioni settoriali con altri settori dell’economia. L’importo totale di tali investimenti si attesta a un significativo valore di 96 miliardi di euro. Il costo per lo Stato, rappresentato dalle detrazioni aggiuntive rispetto a quelle ordinarie, ammonta a circa 97 miliardi di euro.

Come riportato nel comunicato stampa,

“Di conseguenza, anche se in un orizzonte temporale più ampio corrispondente a circa un quinquennio, si stima un incremento di PIL di quasi 91 miliardi di euro e di gettito fiscale di circa 37 miliardi di euro.”

Il costo netto per lo Stato relativo al superbonus viene stimato in 60 miliardi di euro, un importo notevolmente inferiore all’incremento del PIL. Questi dati sono contenuti nella nuova pubblicazione, aggiornata con i dati disponibili fino al 31 dicembre 2022.

Lo studio rivela che il moltiplicatore sull’aumento del PIL generato dagli investimenti aggiuntivi indotti dal superbonus è dello 0,95%. Inoltre, l’effetto di retroazione fiscale, che rappresenta l’aumento del gettito fiscale rispetto all’aumento della spesa pubblica, è del 38%.

Come specificato nel comunicato,

“Se si considera adeguatamente l’effetto di retroazione fiscale, l’impatto del Superbonus 110 per cento sulle finanze pubbliche è dunque addirittura positivo, nel senso che l’incremento del PIL generato comunque a debito, cioè facendo deficit, sarebbe superiore all’impatto sul debito, migliorando, in termini percentuali, il rapporto debito/PIL.”

Le dichiarazioni del presidente dell’ordine dei commercialisti sugli Effetti economici superbonus 110

“Il nostro documento rappresenta un contributo tecnico che può orientare il decisore politico a riconsiderare il meccanismo della cessione del credito anche nell’ambito della proposta avanzata dal Consiglio Nazionale di inserire, per gli anni 2024 e 2025, un superbonus ‘sostenibile’, mirato cioè agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici meno performanti sotto tale profilo e realizzati su grandi condomini, immobili destinati a edilizia residenziale pubblica e a beneficio dei soli nuclei familiari meno abbienti.”

Queste sono le parole del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, che ha elogiato il documento diffuso in merito agli effetti economici del superbonus 110.

Il presidente ha inoltre suggerito che una porzione delle risorse potrebbe essere destinata anche alle aziende:

“Parte delle risorse potrebbero essere destinate anche alle imprese, attraverso meccanismi di detrazione fiscale o di riconoscimento di crediti di imposta connessi all’installazione di sistemi di autoproduzione di energia attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, in particolare di quella solare fotovoltaica.”

Queste dichiarazioni evidenziano la volontà di promuovere un superbonus “sostenibile” che si concentri sulla riqualificazione energetica degli edifici meno efficienti e sull’utilizzo delle energie rinnovabili. Questa proposta mira a favorire due soggetti in particolare:

  1. i grandi condomini e quindi a sostenere l’edilizia residenziale pubblica, oltre a offrire benefici alle famiglie a basso reddito.
  2. le imprese, incoraggiando l’installazione di sistemi di autoproduzione di energia solare fotovoltaica attraverso meccanismi di detrazione fiscale o riconoscimento di crediti d’imposta.

Queste proposte testimoniano l’importanza di un approccio sostenibile nel settore energetico e l’impegno a utilizzare il superbonus come strumento per raggiungere tali obiettivi.

Le altre dichiarazioni sul Superbonus 110: l’impatto positivo sugli investimenti, l’occupazione e l’ambiente

Lo studio sugli effetti economici del superbonus 110 ha suscitato commenti anche da parte di Salvatore Regalbuto, tesoriere nazionale con delega alla fiscalità, che ha curato il documento insieme ai ricercatori Tommaso Di Nardo, Pasquale Saggese e Enrico Zanetti.

Regalbuto ha spiegato quanto segue:

“Attraverso il modello teorico del Consiglio e della Fondazione nazionali stimiamo un impatto molto positivo dei bonus edilizi, in particolare del Superbonus 110 per cento, sugli investimenti in edilizia e, quindi, sul Pil, oltre che sull’occupazione.”

Ha inoltre sottolineato l’impatto sia ambientale che occupazionale:

“Sebbene non si possa dire che le agevolazioni in edilizia si ripaghino totalmente, si può certamente asserire che tali agevolazioni hanno una elevata capacità di attivazione economica e fiscale con importanti ricadute in termini ambientali e occupazionali e anche sui fondamentali di finanza pubblica.”

Il tesoriere nazionale con delega alla fiscalità ha chiarito l’importanza dei dati aggiornati forniti dal MEF:

“In questo contesto un’importantissima conferma giunge dai dati resi noti dal Mef nell’Audizione del 23 maggio 2023, laddove, sulla base delle stime di impatto dei bonus edilizi sul Pil nominale per il periodo 2021-2025, per altro, limitate al solo impatto del Superbonus e del bonus facciate, si ricava un valore complessivo di incremento del Pil, per i cinque anni presi in considerazione, di 121 miliardi di euro. Un dato persino superiore alle nostre stime che si assestano a 91 miliardi di euro.”

Queste dichiarazioni sottolineano l’impatto positivo del superbonus 110 non solo sugli investimenti nel settore edilizio e sull’occupazione, ma anche sull’ambiente e sulle finanze pubbliche. I dati forniti dal MEF confermano l’importanza di tali agevolazioni e la loro capacità di stimolare l’economia, superando persino le previsioni iniziali.

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